
Il governo Meloni ha introdotto una misura chiamata "bonus 3mila euro" all'interno del decreto Lavoro approvato a maggio, che permette ai lavoratori dipendenti con figli di ricevere un fringe benefit fino a 3.000 euro. Questa esenzione fiscale è in vigore fino alla fine dell'anno, ma la sua proroga per il 2024 è ancora incerta e sarà discussa nell'ambito della legge di bilancio.
Il "bonus 3mila euro" è in realtà un fringe benefit, che rappresenta un incentivo concesso dal datore di lavoro ai dipendenti senza tassazione, né per l'azienda né per i lavoratori. Questo tipo di benefit viene spesso utilizzato come forma di welfare aziendale per supportare i dipendenti nei pagamenti delle bollette relative a luce, gas e acqua.
Normalmente, il limite per i fringe benefit è molto più basso, pari a 258,23 euro, oltre il quale si applica l'Irpef. Tuttavia, il governo Meloni ha aumentato questo limite fino a 3.000 euro all'anno, ma solo per alcune categorie di dipendenti, in particolare quelli con figli a carico, ed è valido solo per il 2023. Per beneficiare di questo fringe benefit, è necessario avere almeno un figlio fiscalmente a carico.
Entrambi i genitori in una coppia possono richiedere il fringe benefit se il figlio è a carico di entrambi, con "a carico" che indica che il reddito del figlio è inferiore a 4.000 euro lordi all'anno, o fino a 2.840,51 euro lordi all'anno se il figlio ha più di 24 anni. Questa misura si applica anche ai figli adottivi, affidati o nati fuori dal matrimonio e riconosciuti.
Poiché il fringe benefit non è un bonus governativo, non è necessario seguire una procedura specifica per richiederlo. La decisione di concedere il benefit spetta al datore di lavoro, e il dipendente deve presentare una dichiarazione attestando il diritto al benefit e fornendo il codice fiscale del figlio o dei figli a carico. Questo processo avviene attraverso accordi tra il dipendente e il datore di lavoro, con la necessaria documentazione conservata.
Il fringe benefit può anche essere utilizzato per coprire le spese relative alle bollette domestiche per acqua, energia elettrica e gas. Tuttavia, nel caso in cui si opti per il rimborso delle bollette già pagate, il beneficio si applica solo ai consumi avvenuti nel 2023 e non negli anni precedenti.
In ogni caso, questa misura fiscale è prevista fino a dicembre di quest’anno. La legge di bilancio per il 2024 è in discussione proprio in questi giorni.