Pattern

Pensioni ottobre: le date dei pagamenti e le novità

Pensioni ottobre: le date dei pagamenti e le novità

Il calendario dei pagamenti Inps di ottobre

Le pensioni di questo mese saranno erogate in contanti alle poste a partire dal 2 ottobre fino al 7 ottobre 2023. All'esterno degli sportelli potrebbe essere affissa una turnazione alfabetica consigliata per il ritiro che segue quest'ordine:

cognomi dalla A alla B: lunedì 2 ottobre 2023;

cognomi dalla C alla D: martedì 3 ottobre 2023;

cognomi dalla E alla K: mercoledì 4 ottobre 2023;

cognomi dalla L alla O: giovedì 5 ottobre 2023;

cognomi dalla P alla R: venerdì 6 ottobre 2023;

cognomi dalla S alla Z: sabato 7 ottobre 2023 (solo la mattina).

I titolari di pensione che hanno scelto di ricevere il trattamento mediante accredito bancario su conto corrente, libretto di risparmio, conto BancoPosta, Postepay Evolution, carta Postamat o carta libretto riceveranno l’accredito lunedì 2 ottobre 2023, primo giorno bancabile del mese.


Le novità per il 2024

Come lasciato trapelare dal governo, sono alte le probabilità che, anche nel 2024, rimanga in vigore Quota 103, il regime pensionistico che permette di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. La durata dovrebbe essere di un anno e potrebbe essere finanziato anche grazie a una nuova stretta sull'indicizzazione degli assegni più alti. Nel 2023, infatti, è entrato in vigore il metodo di rivalutazione a fasce, con la percentuale applicata all'intero importo lordo della pensione, risultando quindi meno favorevole per le pensioni più alte.

Altro possibile scenario all'orizzonte per il 2024 è un ulteriore aumento degli assegni minimi. La Legge di Bilancio 2023 aveva già alzato, per la durata di un anno, l'importo delle pensioni minime da 525,38 euro a 600 euro, ma solo per gli over 75. Assegni che sono stati ulteriormente incrementati dalla rivalutazione base del 7,3% e da un 6,4% aggiuntivo, raggiungendo quasi quota 700 euro. Meno fortunati sono stati i titolari di trattamento minimo con meno di 75 anni, che, sommando le varie rivalutazioni, hanno visto aumentare l'assegno solo di qualche decina di euro. Per il 2024, Forza Italia vorrebbe aumentare l'importo base a 700 euro anche per chi non ha ancora compiuto 75 anni.

La prossima Legge di Bilancio potrebbe prevedere anche un allargamento di Opzione donna, la misura che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione anticipata, una volta raggiunti i 60 anni di età – ridotti a 59 anni con un figlio e a 58 con due – e 35 anni di contributi. Opzione Donna è destinata alle caregiver che assistono un coniuge o un parente di primo grado da sei mesi, alle invalide civili al 74%, alle lavoratrici licenziate o alle dipendenti di aziende in crisi. Per queste categorie, il governo starebbe pensando di togliere il limite dei figli allo scopo di anticipare il pensionamento da 60 a 58 anni.

Per quanto riguarda Ape Sociale – ovvero la possibilità, per alcune categorie di lavoratori, di andare in pensione a 63 anni di età e 30 anni di contributi – ai tavoli dell'esecutivo si sta valutando di inserire qualche altra categoria di lavori usuranti.

Share: