
Bruxelles ha ridotto le previsioni di crescita economica, e la Banca Centrale Europea sta considerando un nuovo aumento dei tassi di interesse. Questo è un problema che l'Italia dovrà affrontare nei prossimi mesi, soprattutto in vista della prossima legge di bilancio. La preoccupazione è che la BCE possa alzare i tassi di interesse per la decima volta consecutiva. Anche il Financial Times ha riportato questa notizia, ma ha evidenziato che negli Stati Uniti, almeno fino a oggi, la Federal Reserve (la banca centrale americana) sembra non essere intenzionata ad aumentare ulteriormente i tassi.
Queste decisioni economiche cominciano a riflettersi sui conti bancari delle famiglie italiane. In meno di un anno, dal dicembre 2022 a luglio 2023, il totale dei soldi sui conti correnti è sceso da 1.174,3 miliardi di euro a 1.124,8 miliardi di euro. Si tratta di una diminuzione di cinquanta miliardi di euro, che non sono più disponibili perché sono stati investiti in obbligazioni (con un tasso di rendimento annuo del 17,5%) o perché sono stati utilizzati per coprire i costi crescenti dovuti all'aumento dell'inflazione, che ha raggiunto cifre a doppia cifra alla fine del 2022.
Questi dati emergono dal rapporto mensile pubblicato dalla Banca d'Italia, che per il mese di luglio ha anche dichiarato: "I prestiti alle imprese private sono diminuiti del 2,3% nell'arco di dodici mesi (avevano subito una diminuzione del 1,7% nel mese precedente). I prestiti alle famiglie sono scesi dello 0,3% nell'arco di dodici mesi (erano aumentati dello 0,2% nel mese precedente), mentre i prestiti alle aziende non finanziarie sono diminuiti del 4,0% (rispetto a una diminuzione del 3,2% nel mese precedente)".
Inoltre, il rapporto ha rivelato che i tassi di interesse sui prestiti alle famiglie per l'acquisto di case, inclusi gli oneri accessori, sono stati del 4,58% (rispetto al 4,65% di giugno). La quota di questi prestiti con un tasso fisso per il primo anno è stata del 27% (rispetto al 41% del mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle aziende non finanziarie sono stati del 5,09% (rispetto al 5,04% del mese precedente), mentre per gli importi inferiori a un milione di euro, sono stati del 5,50%. Per gli importi superiori a questa soglia, i tassi si sono attestati al 4,85%.
Tutto ciò ha portato le famiglie italiane a investire i loro risparmi, causando una diminuzione complessiva di 53 miliardi di euro nei depositi delle famiglie e di 43,8 miliardi di euro nei depositi delle imprese. Nel complesso, in un anno, sono scomparsi circa 100 miliardi di euro dai conti bancari. La BCE potrebbe prendere decisioni riguardo all'aumento dei tassi già questa settimana, durante la riunione del consiglio prevista per giovedì.