
Salari in crescita, ma il recupero non basta
Secondo il rapporto ILO, nel 2024 i salari in Italia sono aumentati in media del 2,3%, dopo le contrazioni registrate nel 2022 (-3,3%) e nel 2023 (-3,2%). Questo significa che il nostro Paese ha subito una perdita più marcata rispetto ad altre economie avanzate, ma anche una ripresa relativamente più rapida.
A livello globale, i salari nelle economie avanzate stanno recuperando terreno dopo le perdite legate all’alta inflazione post-Covid, sebbene senza aver ancora compensato il calo degli anni precedenti. In particolare, il rapporto evidenzia come le economie emergenti del G20 – tra cui Cina, India, Brasile, Indonesia e Messico – abbiano registrato dinamiche salariali più positive rispetto a quelle mature, come Stati Uniti ed Europa.
Il potere d'acquisto: Italia maglia nera tra le economie avanzate
Se la crescita degli stipendi nel 2024 può sembrare un segnale positivo, nel lungo periodo l’Italia si conferma uno dei Paesi con le maggiori difficoltà. Tra il 2008 e il 2024, il nostro Paese ha subito il peggior calo del potere d’acquisto tra le prime 20 economie mondiali:
- Italia: -8,7%
- Giappone: -6,3%
- Spagna: -4,5%
- Regno Unito: -2,5%
Al contrario, in Francia e Germania i salari reali sono cresciuti, evidenziando un andamento più favorevole rispetto all’Italia.
Un elemento distintivo del contesto italiano è l’aumento delle spese per l’alloggio, che hanno avuto un impatto maggiore rispetto a quelle alimentari. Questa tendenza, aggravata dal costo dell’energia, ha penalizzato in particolare le fasce di reddito più basse, mentre in Francia, Germania e Spagna l’inflazione ha colpito maggiormente i beni alimentari.
L’Europa e la crescita economica globale
L’intera Europa sta attraversando una fase di debolezza economica rispetto ad altre aree del mondo. Nel 2024, il tasso di crescita globale è previsto al 3,2%, quasi il triplo di quello dei Paesi UE e circa il doppio rispetto alle economie più avanzate del G20 (USA, Canada, Regno Unito, Giappone). Questo conferma la crescente divergenza tra paesi emergenti e economie avanzate, con le prime che mostrano un dinamismo economico superiore.
La produttività del lavoro: un problema strutturale
Uno dei dati più critici riguarda la produttività del lavoro. Se dal 2022 in Italia la produttività ha superato la crescita dei salari reali, ciò avviene dopo 22 anni in cui la dinamica è stata opposta. Questo trend negativo ha reso l’Italia meno competitiva rispetto agli altri paesi ad alto reddito, dove la crescita della produttività è stata più costante e sostenuta nel tempo.
In sintesi, gli stipendi in Italia sono più bassi, crescono meno e sono meno produttivi rispetto alla media delle economie avanzate. Questo scenario rappresenta una sfida cruciale per il futuro del mercato del lavoro italiano e per la competitività del Paese nel contesto globale.